domenica 16 settembre 2012

UNA FAVOLA AL MESE: CAPPUCCETTO ROTTO


tratta dalla newsletter "Insieme per la cultura" del mese di maggio 2012


Un giorno di maggio alcuni “bimbi grandi” di 5 anni della scuola materna di Monte San Giovanni entrarono nell’Ospedale di Bazzano per una visita nel “posto dove si curano gli ammalati”.
Si avvicinarono all’ascensore dove già attendeva un Signore. Si aprirono le porte e l’insegnante disse ai bambini “siate educati e fate salire il Signore.” I bambini si spostarono e lo lasciarono entrare e il Signore collocatosi al centro dell’ascensore li invitò ad accomodarsi e a fare con lui un “... girotondo intorno al mondo mentre sale e mentre scende.”
“Calma, calma, noi siamo bimbi grandi di 5 anni” pensò Renzo e subito, pronto redarguì quel Signore dicendo: “In ascensore non si può fare il girotondo.” Ma curiosamente il Signore gli chiese: “Perché?”
Renzo sembrava impacciato dalla domanda e stava pensando cosa rispondere quando Luisa (una bimba grande di 5 anni anche lei della scuola materna di Monte San Giovanni) gli disse perentoria:
“Perché non c’è spazio per tutti, noi siamo bimbi grandi: il girotondo intorno al mondo mentre sale e mentre scende si fa solo con i bimbi piccoli di 3 anni.”
Il Signore che conosceva anche i segreti di Pulcinella prontamente le chiese: “Quelli dell’albero dei ciucci?” e Renzo gli disse: “Proprio loro!”
Mesta mesta, Marta, la più piccola dei bimbi grandi gli chiese: “Come fai a conoscere l’albero dei ciucci?”
Il Signore le rispose: “Perché io vengo dalla fabbrica dei ciucci, ma questa è un’altra storia.”
Poi, rivolgendosi a tutti, continuò alzando la voce: “Venghino, venghino, signori bimbi grandi che ora invece di fare il Girotondo vi racconterò la favola di Cappuccetto Rotto.”
“No!No! ...” tentò di dire Renzo “... si dice Cappuccetto ...”, ma il Signore lo guardò e iniziò quella improbabile storia e ...

“LA FAVOLA DI CAPPUCCETTO ROTTO
è la storia di una bimba che voi ben conoscete. Quel giorno portava da mangiare al lupo ... no! Alla nonna, ma strada facendo decise di raccogliere un fungo, perse l’equilibrio, cadde e un ditino della mano destra rimase impigliato in una radice e ... crack! ... Che dolore. Si ruppe quel ditino.
Piangeva Cappuccetto Rotto e pensava che così conciata GiPi avrebbe raccontato una nuova storia su di lei.”
Il Signore fece una pausa, guardò i bimbi grandi di 5 anni e disse: “GiPi sono io, ma questa è un’altra storia.”
“GiPi, basta con le tue storie su di me!” Gridò Cappuccetto Ro...
I bambini grandi di 5 anni ascoltavano e ora si chiedevano quale Cappuccetto fosse quella che aveva gridato: Rosso o Rotto?, ma GiPi riprese la sua storia.
“Piangendo, Cappuccetto Rotto iniziò ad inveire e dalla boccuccia uscirono strane frasi del tipo: “perBaccolina, perBaccolone, per Bacco” e urlando dal dolore: “per Bacca!” E subito una vocina proveniente da un cespuglio disse: “Si? Chi mi sveglia?”
Cappuccetto Rotto non ne poteva più dal male e adesso si mettevano a parlare anche i cespugli: “E tu chi sei?” chiese al ... cespuglio.
“Sono una Bacca, vivo nel cespuglio di bacche e un tempo ero la moglie di Bacco, ma a lui piacevano le Chicche d’uva che con una magia mi fecero addormentare nel bosco ...”
(GiPi pensò “La Bacca addormentata nel bosco? ... No! No! Questa è un’altra storia).
La Bacca continuò dicendo a Cappuccetto Rotto: “... e il tuo grido mi ha svegliato dal lungo sonno, così dice la storia: Quando una bimba imbranata si romperà il dito, il suo grido di dolore ti sveglierà dal lungo sonno.”
La Bacca stava continuando la sua storia quando sentì un pianto, non lacrimoso, ma irritato: “Ahi! Ahi!” Diceva ... ma chi diceva? Chi era che piangeva? adesso ... “Adesso poi!” Pensava Cappuccetto Rotto: “Ho un dito rotto. N essuno mi aiuta?” Gridò all’improvviso.
“Ahi! Ahi!” Tornò a lamentarsi la vocina. “E tu chi sei?” le chiese Bacca, moglie di Bacco che face- va ciucci a forma di Becco (No! Questa anche è un altra storia).
“Sono pisolino” disse la vocina. “E allora?” Chiese Bacca.
“Bacca! E’ anni che ti hanno fatto schiacciare un pisolino. Quel pisolino sono io. Spostati per favore: sto malissimo.”
Ne frattempo GiPi aveva fasciato ben stretto il dito di Cappuccetto Rotto e stava indirizzandola a casa della Nonna perché dal cestino usciva uno strano odore e sembrava voler camminare da solo. Cappuccetto Rotto guardò quello strano paniere che si ... stava muovendo e spiegò a GiPi che doveva affrettarsi perché il Puzzone di Moena stava ... puzzando e siccome è un formaggio ... e, cioè ... un formaggio molto ‘puzzolo’ disse: “è fatto a forma di piede! Cammina se puzzola troppo.”
GiPi stava già pensando: “Puzzolo? Ma non farà mica parte della favola di Biancaneve e gli otto nani?” Ma ormai Cappuccetto Rotto era lontana.
“Ahi! Ahi! Spostati.” Continuava a gridare Pisolino alla Signora Bacca, moglie di ... Cappuccetto Rotto entrò trafelata nella casetta della Nonna e vide il Lupo ... la Nonna che le disse: “Ma che grande dito che hai?”
“E tu Nonna cara, non potresti alzarti ogni tanto e venirmi incontro in quel bosco?”

GiPi


La favola di Cappuccetto Rotto appartiene per la SIAE alle edizioni Agenda. E’ stata ideata in ascensore per i bambini grandi di 5 anni di Monte San Giovanni, quelli senza ciuccio, ma anche per i genitori (senza ciuccio) affinché rammentino che il loro fanciullino - di pascoliana memoria - può essere d’aiuto per far crescere i bimbi grandi di 5 anni.

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