giovedì 11 ottobre 2012

VOCI NEL TERRITORIO: CONOSCERCI, COLLABORARE, ASSIEME

Giungono voci dal territorio.
Riassumiamole.

1^ voce da Monte San Giovanni.
“il nostro concerto d'organo è inserito nella rassegna di CORTI, CHIESE E CORTILI. E’ un organo CIPRI del 1500, uno dei più vecchi della regione e credo il più vecchio della provincia. R estaurato nel 1991 sotto la guida di Giorgio Piombini (l’organaro è T ollari), ha un’ottava tronca sia su"’ultima parte della tastiera che su tutta la piccola pedaliera. Crescente di un semitono circa, non completamente temperato. H a un suono meraviglioso, ..., ed è stato suonato da fior fior di professioni- sti, in tutti questi anni. Sai quanta gente del paese c’è, ogni anno, ad assistere al concerto? N on arrivano a 10. P er il resto, tutta gente di fuori.”

2^ voce. Numerose dalle frazioni, relativamente al terremoto. Ne riportiamo una per tutte:
“Guardiamo l’affluenza che c’è stata a questo meraviglioso evento per i terremotati... ( M usik Against Earthquake, ndr) siamo riusciti a raccogliere una cifra galattica, ..., ma l’affluenza è stata poca... A me sinceramente viene il nervoso, ma capisco che non è costruttivo e quindi dobbiamo guardare avanti.”

3^ voce: non solo cultura.
“P er quanto riguarda le novità e le iniziative un po’ alternative, sempre a"’interno del paese: è stato aperto prima un negozio di alimenti naturali, poi una pastic- ceria biologica, entrambi poi
miseramente chiusi perché non riuscivano a starci con i guadagni ...
E’ un paese piuttosto chiuso il nostro, se si pensa che la Pro Loco non è neanche venuta a fare gli
stand gastronomici a Musik against earthquake...”

4^ voce: indirizzata alla Pro Loco.
“Anche per il mercatino delle erbe, ... gli artisti del territorio non sono quasi considerati dagli orga- nizzatori e malgrado si facciano proposte tutti gli anni, anche di qualità, non si ricevono risposte, né si riscontrano iniziative alternative a quelle proposte: il nulla.”


Proviamo a dire il nostro parere.
Comprendo il disappunto delle varie voci circa la situa- zione a Monte San Pietro, ma Insieme per la cultura nasce proprio per questo: è vero che le iniziative risultano molte, ma è anche vero che gran parte dei cittadini sono poco in tensione culturalmente. L’analisi più ovvia è quella di rilevare che a Monte San Pietro si riscontra la realtà italiana: si monetizza tutto, tutto deve essere profitto e non ci si accorge che la quali- tà della nostra vita passa attra- verso altri canali, molto più semplici e significativi perché fanno parte della nostra quoti- dianità. La cultura e l’identità culturale di ognuno di noi è uno di questi canali.
Ora il nostro compito, a mio avviso, non è quello di rivendicare, ma principalmente di far comprendere come la cultura di ogni individuo sia importante.
Un esempio: il nostro concittadino Sanmartini
(pittore) lo conosciamo come artista, ma lo valutiamo con un ruolo più importante che è quello dell’artista che è tra noi. Sanmartini infatti vive tra noi, comunica a tutti la sua tensione creativa e ci racconta anche la storia di sua madre che ha vissuto da contadina a Monte San Pietro. Ci porta indietro di quasi 100 anni e fa un percorso che nessun Michelangelo o Pozzati potrebbe fare: Sanmar- tini fa parte della nostra realtà e della qualità di vita che vo- gliamo raggiungere.
Sono convinto che nessuno di noi sappia quanto è incisiva la propria presenza culturale e, con ogni probabilità, intuiamo solo in parte il problema gene- rale della cultura, ma su quello specifico, su quello quotidiano ognuno di noi è maestro e dà lezioni agli altri.
Così ciascuno di noi po- trebbe essere un bell’esempio di cultura sul territorio. Potrei citare decine di personaggi di questo tipo attorno a noi, ma sono al momento tutti indivi- dui isolati.

1. Ecco il primo obiettivo: dobbiamo conoscerci, ognuno di noi deve rilevare la cultura che gli sta attorno e metterla in evidenza: la sua cultura prima di tutto. Guardare meno TV e uscire per stare assieme agli altri ha questo significato: assieme si cresce, poi forse ci si diverte anche, ma questo è un pro- blema personale.
Insieme per la cultura nasce per questo e la newsletter è uno strumento di conoscenza. Sia- mo sulla strada buona, ma io che sono attento e politica- mente motivato, non conosce- vo fino a poco fa Alessandra De Maria (cantante), né Modoni (pianista), né Sanmartini (pittore), né Anna Chiari (responsabile sindacale), gli insegnanti di musica dell’Istituto comprensivo e conoscevo solo marginalmente i miei amministratori locali, né conoscevo tanti altri che fanno spessore culturale attorno a me e da “uomo di cultura” avevo capito questo, ma non sapevo come individuare dove erano gli altri. Queste riflessioni a chi le avrei potute scrivere 6 mesi fa, qui a Monte San Pietro?

2. Siamo sulla strada buona ed è bene continuare. Ma abbiamo anche un secondo obiettivo: ho riscontrato che il nostro potenziale associativo e aggregativo è forte a Monte San Pietro, ma non è abituato a collaborare. Ho pensato che l’attivazione dei settori - all’in- terno di Insieme per la cultura - avrebbe potuto avviare la collaborazione tra i soggetti diversi, ma avrebbe richiesto sostentamenti che al momento non ci sono, per cui ritengo che il nostro secondo passo debba essere quello di far uscire le associazioni e le aggregazioni sociali dal loro habitat e osser- vare gli altri.
Altro esempio: perché i 5/6 cori presenti a Monte San Pietro non si ascoltano? Immaginiamo una rassegna dei nostri cori: in ogni serata 1 coro e in platea, pubblico, famigliari e gli altri cori che ascoltano? Si arriva a centinaia di persone, ma non è il numero che conta il messaggio culturale dei cori che conta: aggreghiamo persone e ... le incuriosiamo a punto tale che vogliono ascoltare, partecipare per confrontarsi o perché interes- sati ad altri repertori ecc. Questo vale anche per gli altri settori, arte, jazz, rock e anche il teatro che stiamo proponen- do nel cartellone di questo trimestre. Ogni settore ha una sua anima, bisogna che la analizziamo, che la compren- diamo nelle sue intimità e che - rispettando quelle intimità - si cresca anche collaborando.

3. A mio avviso c’è anche un terzo elemento su cui riflettere. I corsi di calcio sono pieni di iscrizioni e la nostra istituzione amministrativa ha investito miliardi di lire per costruire un palazzetto dello sport e diversi campi di calcio in tutto il paese. Giustamente. E’ un calcio popolare a cui si mira, non certo quello del grande system, per questo ha un valore aggregativo importante sul quale bisogna investire. E’ un calcio popolare che coinvolge i nostri giovani.
Sono però convinto che se le amministrazioni avessero la possibilità di investire allo stesso modo in altre iniziative aggregative, otterremmo immediati risultati. Chiame- remmo gente da ogni dove e certamente anche da Monte San Pietro. Viene da dire: ma è un’ovvietà!
Che cosa? Che si investano miliardi di lire nello sport e poco in altre iniziative aggregative? No! Non è un’ovvietà è invece un dato di fatto: la nostra cultura in terra italica è questa.
Il calcio aggrega? Proviamo ad andare a vedere le palestre di Iesi, e di Livorno e ci accorgiamo che sono piene di schermidori, che poi sbaragliano alle Olimpiadi. Nessuna ovvietà: bensì sono scelte.
Questo però lo sanno anche alcuni dei nostri
amministratori e quando vedono che cittadini come noi si muovono allora si alleano e discutono le iniziative: anche questo sta maturando bene.
Ecco il terzo obiettivo: occorre investire in cultura, ma la cultura non ha bisogno di palazzetti de"o sport, perché in gran parte ci sono già a Monte San Pietro. Abbiamo bisogno di fare una ricognizione degli spazi esistenti e di mettere le proprietà diverse in contatto con iniziative culturali e non solo e che siano appetibili e coinvolgenti.
Il nostro Comune è attento, ma occorre coinvolgere i privati, le parrocchie (che svolgono una notevole e qualificata attività aggregativa), la Pro Loco, i Circoli Arci ecc., occorre far crescere tutto questo potenziale che già esiste, anche in una dimensione culturale, far comprendere che non esistono muri tra chi fa attività sportiva, intratte- nimento, politica, assistenza, ma invece che tutto questo è proprio la cultura di Monte San Pietro: quello che sappiamo organizzare, difendere, promuovere.
Il nostro compito non è finito, anzi è appena iniziato: impariamo a dialogare con le persone giuste e stimoliamoci a vicenda con idee.
Chi ha costruito Insieme per la cultura non lo ha fatto per caso: ci siamo cercati e stiamo cercando altri. L’uomo ha costruito anche così la sua sto- ria: dal basso. Non solo storia di grandi eventi, ma piccole storie messe assieme perché questa è la nostra storia, ed è tutt’altro che retorica.

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